Anche sott’acqua è iniziato l’inverno: le piante acquatiche sono diminuite, molti pesci sono apatici e poltriscono riparati nelle tane. Il lucioperca, a differenza della maggior parte degli altri pesci, resta attivo e complice la poca vegetazione subacquea è facile da vedere.


E’ un’animale spavaldo, lo si capisce subito quando lo si avvicina: appena superata una certa distanza di sicurezza da lui (che è comunque molto bassa, nell’ordine di pochi decimetri) non esita un attimo a spiegare tutte le pinne tirandole al massimo e ad assumere un atteggiamento minaccioso. Difficilmente abbandona la posizione e per questo ho tutto il tempo per osservarlo da vicino: la pinna dorsale con i raggi spinosi aperta e tirata, i denti che spuntano dalla bocca, gli occhi grandi che mi fanno capire esattamente dove stanno guardando; tutti particolari che gli conferiscono un aspetto molto aggressivo, ed in effetti puntandomi come per sfidarmi mi fa intendere che non sono un ospite gradito.

A casa di un perca (Sander lucioperca)


Per quanto sia un pesce esteticamente molto bello e indubbiamente molto buono a tavola, resta sempre un pesce non originario dei nostri fiumi e dal mio punto si vista non ha alcun valore. Anzi vederli in un buon numero mi rattrista e mi fa pensare di essere a nuotare nel Danubio, anziché nel Tic
ino.