L’acqua del fiume si è scaldata. La corrente mi trascina a valle e la poca luce della sera rende tutto un po’ più tetro e misterioso del solito. Con l’arrivo dell’oscurità i grandi predatori della notte escono dai rifugi diurni e iniziano le loro scorribande notturne.

In una corrente veloce con poco fondo i sassi si susseguono uno dopo l’altro, veloci sotto di me, quando compare un grosso pesce siluro. È questione di un manciata di secondi: lui è fermo controcorrente, io abbandonato al flusso del fiume. Un breve tuffo e riesco anche a guardarlo nei suoi piccoli occhi. Qui sotto, nel regno del buio, sembra quasi un alieno, e per certi versi lo è.

Per me è la fine della giornata, per lui forse l’inizio.